Uffizi, Bargello e Galleria dell’Accademia: serve chiarezza per lavoratrici e lavoratori
UILTuCS Toscana denuncia da tempo la mancanza di trasparenza intorno alla questione dell’appalto nei musei più importanti di Firenze. Il sindacato continuerà a battersi affinché vengano applicati i contratti adeguati
Nella terra del Rinascimento la Galleria degli Uffizi riporta i diritti al Medio Evo. Galleria degli Uffizi, Museo del Bargello e Galleria dell’Accademia: ancora tanta omertà sul numero dei lavoratori impattati e sui contratti che verranno applicati!
La UILTuCS Toscana, per il tramite del suo rappresentante territoriale, Guido Viti, continua a richiedere trasparenza. Molte società che hanno perso il servizio, infatti, continuano a non trasmette l’elenco delle lavoratrici e dei lavoratori che dovrebbero essere trasferiti ai nuovi gestori del servizio, consapevoli che questa scelta potrebbe mettere a serio rischio il posto di lavoro di moltissime persone. “L’unica cosa che denota l’assegnazione di molti servizi che si svolgono all’interno di uno dei musei più importanti del mondo, ormai pare evidente – afferma il funzionario della UILTuCS Toscana – è che le società interessate alla gestione degli appalti per i servizi di accoglienza e sorveglianza non intendano applicare i contratti collettivi nazionali di riferimento, che riconoscono e tutelano la professionalità del personale impiegato nel settore, sia esso inquadrato nel comparto del terziario, del turismo o della pubblica amministrazione”.
“Nella terra dei diritti – afferma Marco Conficconi, Segretario Generale UILTuCS Toscana – alcune società ritengono, senza il minimo scrupolo, di applicare a tutti i lavoratori ed a tutte le lavoratrici il contratto nazionale degli addetti alle pulizie (CCNL Multiservizi) o, al massimo (come purtroppo talvolta viene loro suggerito da talune “organizzazioni sindacali” che non valutano o fanno finta di non valutare, adeguatamente le differenze economiche e normative tra il contratto del settore multiservizi e uno del terziario), il contratto del pulimento e poi adeguare il più possibile le retribuzioni”.
“Se ciò accadesse, lavoratrici e lavoratori si renderanno conto ben presto di quanto avranno perso in termini di diritti, tutele ed aspetti economici – continua il segretario generale della UILTuCS Toscana – le norme e le contrattazioni, nazionali e locali, parlano chiaro e l’applicabilità di un contratto nazionale non è a completa discrezione dell’azienda. In uno Stato serio ed in un complesso museale così importante nel mondo, non si può permettere che una società, nemmeno quelle considerate “amiche”, sviliscano i diritti e le professionalità delle lavoratrici e dei lavoratori che ogni giorno sono l’immagine del museo nel mondo. Ci sono diritti che soprattutto noi toscani non possiamo gettare nel fango, per questo la UILTuCS Toscana – prosegue Conficconi – continuerà a battersi affinché vengano applicati i contratti adeguati e siano riconosciute le tutele dovute a lavoratrici e lavoratori.”
“Non siamo sorpresi dalla mancanza di trasparenza che stiamo osservando ormai da tempo intorno a questo appalto – conclude il Segretario Generale della UILTuCS Toscana- purtroppo, infatti, quando gli interessi sono alti e le controparti sono importanti, spesso si chiudono gli occhi e si fanno perdere diritti fondamentali. Ma non noi che andremo avanti anche a costo di passare dalla negoziazione alla denuncia”.
Firenze, 13 febbraio 2025