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Terzo settore socio sanitario, firmato il nuovo contratto con Agespi

Il rinnovo a cinque anni dalla scadenza, la soddisfazione dei sindacati: «traguardo importante volto alla riqualificazione del settore e della professionalità degli addetti»

È tempo di rinnovo contrattuale per gli addetti del terzo settore socio sanitario assistenziale educativo alle dipendenze delle strutture associate ad Agespi, l’Associazione Gestore Sociosanitari e cure Post Intensive.

I sindacati di categoria Fp Cgil, Fisascat Cisl, Uiltucs e Uil Fpl hanno siglato con l’associazione imprenditoriale l’ipotesi di accordo per il nuovo contratto nazionale di lavoro scaduto il 30 aprile 2013, ora sottoposta alla consultazione dei lavoratori. Efficacia retroattiva per l’intesa triennale, con decorrenza dal 1° gennaio 2017 al 31 dicembre 2019.

Sul trattamento economico l’accordo riconosce un aumento di 75 euro a regime per il 4s livello, da riparametrare per gli altri livelli, erogati in quattro tranche a partire dal mese di gennaio 2018 (30 euro al 01.01.18; 18 euro al 01.01.19; 12 euro al 01.07.19 e15 euro al 01.01.20); con le competenze del mese di aprile verrà inoltre corrisposta una una tantum di 225 euro, calcolata anch’essa sul livello 4S.

Il lavoro straordinario sarà retribuito con la maggiorazione del 60% nel caso di prestazione festiva notturna, del 50% nel caso di prestazione festiva diurna, del 40% nel caso di prestazione feriale notturna e del 25% nel caso di prestazione diurna. E’ stato inoltre incrementato il valore degli scatti di anzianità  e della indennità di reperibilità.

Sul trattamento normativo l’intesa interviene sul sistema di inquadramento e classificazione – con l’introduzione della figura professionale del medico – sui diritti sindacali e sulle relazioni sindacali e sulla struttura della contrattazione – prevista ai due livelli, nazionale e decentrato  a livello regionale, territoriale e di istituzione – contemplando il rilancio del secondo livello – con l’ampliamento delle materie ad esse demandate sull’organizzazione e sul mercato del lavoro – anche attraverso l’introduzione di un elemento economico di garanzia di 110, euro riconosciuti qualora non vengano definite intese entro il 30 giugno 2019.

Migliorata la possibilità di accedere ai percorsi di formazione, riqualificazione e aggiornamento professionale destinati al 15% del personale. L’intesa introduce i tempi di vestizione, quantificandoli in 14 minuti giornalieri, conferma la commissione delle pari opportunità e la tutela della genitorialità – estesa alle unioni civili – ed introduce anche nuove tutele per la popolazione lavorativa anziana. Implementate inoltre ulteriori fattispecie per la richiesta di anticipo del Tfr; sul trattamento della malattia sono state escluse dal computo del periodo di comporto le malattie gravi e le terapie salvavita.

Sul welfare contrattuale entro il 28 febbraio 2018 sarà definito uno specifico accordo tra le parti con particolare riferimento all’assistenza sanitaria integrativa.

Sul mercato del lavoro l’intesa contempla l’istituto dell’apprendistato professionalizzante – non previsto per le professioni sanitarie -, il ricorso al lavoro somministrato solo a tempo determinato non superiore all’8% nell’ambito del 30% complessivo riferito al ricorso al lavoro a termine e all’apprendistato. Infine da segnalare che, in caso di mansioni superiori, l’assegnazione diventa definitiva dopo 3 mesi.

Soddisfazione dei sindacati di categoria Cgil Cisl Uil. «Un traguardo importante, vista la platea di strutture ed enti aderenti ad Agespi, che si trovano oggi nella condizione di poter applicare un contratto che interviene in maniera positiva sulle condizioni di lavoro e sulle retribuzioni di molti lavoratori e lavoratrici del comparto sociosanitario e socioassistenziale in un’ottica di rilancio della professionalità e di riqualificazione del comparto» hanno dichiarato Fp Cgil, Fisascat Cisl, Uiltucs e Uil Fpl.

«La crescita dell’intero settore socio sanitario assistenziale, considerate le previsioni demografiche e le dinamiche di invecchiamento della popolazione, necessita di una attenzione particolare anche rispetto agli annunciati interventi legislativi di riforma del terzo settore, da estendere alle associazioni del comparto privato dell’assistenza» hanno concluso le quattro sigle.