I lavoratori di Opera scrivono alle istituzioni

“Si tuteli occupazione e diritti”. Slitta l’apertura delle buste del bando

L’apertura delle buste della gara d’appalto per i servizi museali di Firenze (per la quale Filcams Cgil, UilTucs e personale di Opera – l’attuale gestore presso Uffizi, palazzo Pitti, Polo museale regionale toscano e Opificio Pietre Dure – sono in mobilitazione in quanto ritenuta pericolosa per occupazione e diritti di 200 addetti) è slittata dal 5 al 20 luglio. Lavoratori e lavoratrici di Opera scrivono una lettera aperta alle aziende che partecipano al bando, al Governo, al Parlamento, al ministro, al Comune e alla Regione: “Fugate i dubbi con un impegno sottoscritto ufficiale che garantisca il mantenimento dei livelli occupazionali, contrattuali e salariali in essere”

IL TESTO DELLA LETTERA
“Siamo le lavoratrici e i lavoratori di Opera, impiegati nei cosiddetti servizi aggiuntivi (ma essenziali) dei musei statali di Firenze. È ormai nota la nostra preoccupazione per la mancanza di garanzie solide nel bando di gara delle Gallerie degli Uffizi, ovvero il mantenimento certo degli attuali livelli occupazionali, contrattuali e retributivi. Lo abbiamo già espresso una prima volta nella proclamazione dello stato di agitazione e una seconda nello sciopero tenutosi sabato 1° luglio, a cui hanno aderito tutte le lavoratrici e i lavoratori direttamente interessati. Riteniamo inaccettabile che si apra alla possibilità di una riduzione dei posti di lavoro e di una forte diminuzione dei nostri salari.

Ci sembra ancor più surreale che questo accada nel settore del turismo culturale nella città di Firenze, alla Galleria degli Uffizi in primis.  Abbiamo apprezzato la solidarietà delle Istituzioni locali e di alcune forze politiche ma la solidarietà non basta per sbloccare questa vicenda che riguarda 250 cittadini di Firenze! Riteniamo inammissibile il silenzio della Direzione museale nei nostri confronti, Direzione che si è spesa strenuamente fino all’ultimo minuto utile solo per delegittimare il nostro sciopero nonostante esso fosse già stato approvato dalla Commissione di Garanzia. Ci rivolgiamo dunque a tutte le aziende che hanno presentato le offerte per la gara suddetta. Ci appelliamo al Governo, al Ministro Sangiuliano, al Parlamento, alle Istituzioni Regionali e Comunali: chiediamo l’impegno di tutte le Istituzioni affinché sia stabilito senza ombra di dubbio e sottoscritto da tutte le aziende partecipanti alla gara (non appena i loro nominativi saranno pubblici) un documento ufficiale che garantisca il mantenimento dei livelli occupazionali, contrattuali e salariali in essere.

La Direzione museale e certa stampa ci accusano velatamente di essere pretestuosi e allarmisti, definendo le nostre preoccupazioni ‘del tutto infondate’. Con il documento che chiediamo di sottoscrivere avete tutti l’occasione per fugare ogni nostro dubbio e far rientrare la protesta, fatelo ora, altrimenti la nostra mobilitazione sarà ferma e proseguirà a oltranza in tutte le forme possibili!”

Firmato: lavoratori e lavoratrici di Opera Firenze

Firenze, 13 luglio 2023

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