Popolo delle Libertà, futuro incerto per 43 persone
E’ sconfortante il quadro emerso dall’incontro con i rappresentanti sindacali del Popolo delle Libertà per una verifica della procedura di Cigs, anche per via della mancata erogazione della Cigs stessa. Dei 43 lavoratori dipendenti dal Popolo delle Libertà, 1 è attualmente in aspettativa, e conseguentemente escluso dalla
Cigs, 2 rimangono ancora in attività “per il disbrigo delle attività amministrative legate alla
cessazione del partito” e, mentre 29 persone sono state poste in Cigs, ce ne sono 11 che hanno risolto il rapporto di lavoro aderendo all’incentivazione prevista nell’accordo stipulato in sede sindacale (le ultime conciliazioni in sede protetta saranno sottoscritte il prossimo 25 maggio). “In questi giorni – fanno sapere dalla segreteria nazionale il Popolo delle Libertà dovrebbe procedere alla richiesta alla competente Commissione parlamentare di iscrizione al Registro dei partiti politici ‘solo ed esclusivamente per l’accesso ai benefici riguardanti la Cassa Integrazione per i partiti politici e non per quanto riguarda altri istitui’; sempre entro la prossima settimana dovrebbe essere depositato il ricorso al Tar del Lazio avverso il provvedimento ministeriale di sospensione della Cigs”. Mentre la segretria nazionale Uiltucs, con le altre sigle, ha “giudicato positivamente le iniziative in via di realizzazione, ma anche sollecitato il loro avvio”, restano forti “riserve circa la scelta di non iscrivere il Popolo delle Libertà al Registro dei partiti politici. In ogni caso abbiamo chiesto un intervento a sostegno del reddito
dei lavoratori sospesi dal lavoro e, in questo senso, i rappresentanti del PdL hanno aderito alla
richiesta sindacale di erogare la somma prevista nell’accordo del 2 ottobre (500 euro) per la
partecipazione ad attività formative e di riqualificazione, e la disponibilità a sottoscrivere una
convenzione con un istituto bancario (Monte dei Paschi di Siena) per l’anticipo delle somme
derivanti dal trattamento di Cigs”.