Le vocali fanno la differenza
Allo Spazio Alfieri di Firenze un’iniziativa per combattere gli stereotipi di genere nel linguaggio comune
Spesso anche una sola vocale diversa, in una desinenza declinata al femminile anziché al maschile, può rivelare una lunga storia di cliché linguistici e di pregiudizi da cui, purtroppo, non siamo ancora liberi. Un esempio: un “segretario” di un ente, di un’azienda, di un’organizzazione o di un partito politico, genericamente, nel linguaggio comune, viene riconosciuto come figura più importante e influente rispetto ad una “segretaria”, a pari responsabilità. Una vocale cambia completamente lo scenario. Così, ancora oggi, molte donne che raggiungono posizioni di potere, per sentirsi immediatamente riconosciute nel proprio valore, scelgono qualifiche declinate al maschile.
Le donne, per lungo tempo, non hanno avuto accesso a molte professioni e, ancora oggi, faticano a farsi riconoscere nei ruoli che occupano, a parità o a superiorità di competenza e preparazione rispetto agli uomini. Le qualifiche declinate al maschile diventano così, un modo per aggirare la differenza linguistica di genere. Questo, tuttavia, significa assecondare un pregiudizio che si incarna nel verbo.
Ecco perché c’è chi fa di più e cerca di cambiare le cose. Donne che vogliono essere chiamate, riconosciute, nominate al femminile. Non è una richiesta. E’ una pretesa. Non si può più aspettare. E’ già tardi. Perché le ingiustizie e le discriminazione soprattutto sul lavoro partono da qui.
E’ proprio per questo che, dopo anni di battaglie per la parità di genere (soprattutto nel mondo del lavoro) abbiamo deciso di dedicare una giornata di incontro e di dibattito su questo tema dal titolo: “Le vocali fanno la differenza”. Mercoledì 14 giugno, allo Spazio Alfieri in via dell’Ulivo 6, a partire dalle 9.30, è in programma una rappresentazione teatrale e, di seguito, una tavola rotonda.
Le responsabili dell’organizzazione e della comunicazione della UILTuCS Toscana, rispettivamente Carmen Scavo e Giulia De Giorgio, hanno scelto proporre dal palco dello Spazio Alfieri una rivisitazione del monologo interpretato dall’attrice Paola Cortellesi ai David di Donatello del 2018: una lunga lista di parole che cambiano completamente accezione se usate al femminile invece che al maschile, assumendo un significato addirittura offensivo, con la sola sostituzione di una lettera. La riflessione si concentra poi sulle tante espressioni di uso comune, che nascondono pregiudizi maschilisti e arretratezza culturale in fatto di parità di genere. “E’ una donna con le palle”, “Lascia stare sono cose da maschi!”, “Chissà cosa ha fatto quella per arrivare fin lì”: molte volte abbiamo sentito queste frasi, dandole per scontate, senza riflettere sul loro significato offensivo più profondo. Oggi però abbiamo tutti gli strumenti per riconoscere la loro carica sessista e abbandonarle.
Al termine della rappresentazione, che si conclude con il coinvolgimento di tutto il Coordinamento di genere della UILTuCS Toscana, i riflettori si sposteranno sulla tavola rotonda. A discutere sul tema del linguaggio come strumento per costruire una realtà più inclusiva e non discriminatoria, saranno: il segretario della UILTuCS Toscana Marco Conficconi; Ivana Veronese, segretaria Confederale UIL con delega anche alle Pari Opportunità; l’Assessora alle Pari Opportunità della Regione Toscana Alessandra Nardini, la Professoressa Benedetta Baldi, presidente del Corso di Laurea Magistrale in Teoria della Comunicazione presso l’Università di Firenze; Isabella Mancini presidente dell’associazione Nosotras di Firenze.
“L’ essere umano, attraverso la lingua, dà forma alla società – spiega Marco Conficconi, segretario generale della UILTuCS Toscana – e se la lingua presenta stereotipi di genere come questi, sarà difficile non solo sradicarli, ma perfino far capire a chi li usa ancora quanto siano sbagliati. Invece la parità di genere parte proprio dal linguaggio. Non possiamo pensare di costruire una società equa se, fin da bambini, ci sentiamo ripetere espressioni e parole nate con la volontà opposta. La giornata organizzata oggi allo Spazio Alfieri dalla UILTuCS Toscana va in questa direzione”.
Firenze, 14 giugno 2023