Ikea, gratifiche per pochi prescelti. Uiltucs chiede equità: “Ci aspettiamo premi per tutti”
E’ una richiesta di equità, quella contenuta nella missiva cogiunta arrivata in questi giorni sul tavolo di Ikea Italia Retail srl. L’azienda infatti, scrivono i sindacati Uiltucs in testa, ha “avviato una pratica piuttosto mirata di valorizzazione di certuni dipendenti per testimoniare loro l’apprezzamento professionale profuso” con una gratifica economica. Gratifica (non costituente retribuzione di fatto ai sensi di quanto previsto dal Ccnl scaduto anni or sono) che però non gratifica tutti i lavoratori ma fa dei distinguo, di fatto, tra “figli e figliastri”.
E’ per questo che la Uiltucs chiede a Ikea, insieme alle altre sigle, di “ultimare la munifica pratica di valorizzazione economica di tutti i propri dipendenti, ritornando magari a una sana cotrattazione redistributiva al fine di evitare le più sconvenienti interpretazioni che le cose lasciate a metà inevitabilmente producono, quale effetto pratico, nella mente di chi, per caso o per destino, non si vedesse erogare un riconoscimento salariale peraltro impensabile fino a poco fa”. Perché va ricordato: con Ikea, lavoratori, lavoratrici e sindacati sono reduci da un tira e molla e da uno scontro durissimo con una chiusura, imprevista e immotivata, da parte di Ikea. Chiusura che dopo le lotte sindacali ha visto uno spiraglio di riapertura facendo intravedere una luce di equità e giustizia che ora, però, pare nuovamente offuscata.
“Naturalmente – concludono infatti i sindacati – ogni ulteriore ritardo da parte aziendale apparirebbe ingiustificato e di per sé motivo sufficiente per dichiarare laddove si ritenesse utile e giusto agire, astensioni dal lavoro di quanti avevano preso sul serio (e noi siamo tra questi) i valori dell’equità da voi lungamente sbandierata durante tutta la trattativa”.