Alla Casa del Popolo di Casellina si avvicinano i licenziamenti
Un contenzioso tra il CdA della Casa del Popolo e il gestore del bar interno rischia di mettere a rischio i posti di lavoro
Prosegue la disputa tra la Casa del popolo di Casellina e la società che gestisce lo storico bar interno “I Pirati”. Nonostante i molti tentativi, ad oggi, siamo ancora alle carte bollate ed ai decreti ingiuntivi. Intanto le lavoratrici ed i lavoratori del bar sono a casa senza stipendio e la riapertura del pubblico esercizio pare non sia prevista tanto a breve.
Tempi lunghi che aumentano l’incertezza delle lavoratrici, dei lavoratori e delle loro famiglie, sul futuro. “Il gestore del bar interno alla Casa del Popolo, non potendo aprire il locale e non avendo guadagni, non riesce a garantire gli stipendi, quindi, non rimarrà che collocare tutte le lavoratrici ed i lavoratori in qualche ammortizzatore sociale se non, addirittura, al licenziamento di tutti i dipendenti”, questa è la preoccupazione di Giuseppe Franzone, rappresentante zonale della Uiltucs Toscana – Area Firenze.
“Le lavoratrici ed i lavoratori sono fortemente preoccupati e ci hanno chiesto di sostenerli in questa situazione drammatica – prosegue Franzone – e la nostra organizzazione sindacale non si sottrrae e chiede anche alla politica di Scandicci di intervenire a tutela dei propri cittadini e di agevolare un percorso chiaramente teso a tutelare il posto di lavoro dei dipendenti e delle loro famiglie, le uniche persone che stanno subendo gli effetti negativi di questa diatriba”.
“Non vogliamo e non possiamo rimanere inerti – continua il funzionario della Uiltucs Toscana – pensando che questa situazione non appartenga a tutta la collettività scandiccese. La Casa del Popolo di Casellina è una struttura storica che ha contribuito non poco allo sviluppo etico, morale ed economico della collettività e vedere oggi che un contenzioso, oltretutto certamente risolvibile in forma bonaria, ponga a rischio la sopravvivenza di famiglie che nulla hanno a che fare con questa criticità”.
Firenze, 7 settembre 2023