Constatiamo purtroppo che in molti luoghi di lavoro, del commercio, terziario, turismo, ristorazione commerciale e collettiva, le aziende stanno facendo pressione sui lavoratori per dissuaderli dal partecipare allo sciopero del 22 dicembre 2023.
Le ragioni dello sciopero stanno tutte nel ritardo del rinnovo dei Contratti collettivi nazionali, e nella indisponibilità a riconoscere aumenti retributivi sufficienti al recupero del potere di acquisto.
Abbiamo letto comunicati, delle varie Associazioni datoriali che contestano le motivazioni elencate dalle Organizzazioni sindacali che hanno portato alla proclamazione dello sciopero. Leggiamo della piena disponibilità da parte vostra a proseguire i confronti sui diversi tavoli negoziali, ma le lavoratrici e i lavoratori hanno però bisogno di risposte, che nel confronto avvenuto finora non ci sono state.
Proseguire il confronto per dilazionare ulteriormente i tempi dei rinnovi ? No grazie. Servono risposte immediate perché c’è una emergenza salariale e perché i contratti sono scaduti da troppo tempo.
Ci sentiamo rispondere ai tavoli negoziali che le aziende sono in difficoltà per gli aumenti delle materie prime e del costo dell’energia. Sono le stesse difficoltà delle lavoratrici e lavoratori, che sono però anche consumatori, e che dall’aumento dell’inflazione hanno subìto una pesantissima riduzione del loro reddito.
Per avere la giusta retribuzione le lavoratrici e i lavoratori non sono disponibili a fare scambi con parti normative, anche importanti, come ci sono state richieste.
Assistiamo a comunicati, e pressioni indebite fatte su lavoratrici e lavoratori per non farli partecipare allo sciopero, con sottili (a volte non troppo) toni ritorsivi; su turni di lavoro, permessi o ferie richieste, tutti strumenti utilizzati “per convincere” che è meglio non fare sciopero.
Lo sciopero è la massima espressione di protesta per dire basta ad Associazioni datoriali e aziende che non vogliono rinnovare i Contratti collettivi nazionali a condizioni dignitose.
Quindi vi diciamo con forza che pretendiamo rispetto e vi diffidiamo dal procedere a qualsiasi azione atta a condizionare l’adesione allo sciopero e vi informiamo che utilizzeremo tutti gli strumenti a nostra disposizione utili a tutelare i diritti e la dignità delle lavoratrici e dei lavoratori.
Firenze, 6 dicembre 2023