Diritto al riposo: scatta la petizione nazionale
La Uiltucs per il rispetto della Costituzione. Conficconi: “Appello di civiltà”
Raccolta firme ai ministeri del Lavoro e dell’Interno: è anche sul web
Prima ancora di essere una petizione è un appello di civiltà. E’ una campagna per il più elementare – e purtroppo bistrattato e calpestato – dei diritti dei lavoratori e delle lavoratrici: il riposo settimanale. Diritto a cui sono legati a doppio filo i temi della dignità, della libertà umana e personale, della sicurezza; punti chiave che sono riassunti nell’articolo 36 della Costituzione Italiana, il faro che viene oscurato e che la Uiltucs, Unione italiana lavoratori del Turismo, del Commercio e dei Servizi, vuole riaccendere con questa iniziativa.
“Il lavoratore ha diritto al riposo settimanale e a ferie annuali retribuite, e non può rinunziarvi”. Una manciata di parole, quelle contenute nel significativo articolo della Carta, troppo spesso ignorato, che rendono necessaria e quanto mai urgente la mobilitazione organizzata dalla Uiltucs che scatta oggi stesso (3 luglio 2015) in cui si chiede “che venga ribadito con forza il contenuto dell’articolo n° 36 della Costituzione Italiana”.
Chi sottoscrive la petizione destinata a Ministero dell’Interno, del Lavoro e delle Politiche Sociali e alla Commissione XI Lavoro, condivide “la campagna che la UILTuCS ha avviato per ribadire ed affermare i diritti emanati in difesa di lavoratori e lavoratrici. La Costituzione Italiana – si legge nel testo che è stato diffuso tra i lavoratori – il Codice Civile e le norme attinenti il settore privato, non possono essere intrepretate sino a negare il valore del riposo settimanale mettendo a rischio ancora una volta la salute e la sicurezza dei lavoratori.
LAVORARE CON DIGNITA’ E SICUREZZA E’ UN MIO DIRITTO”.
L’iniziativa nasce sulla scia di una sentenza che segna un gravissimo precedente in materia di lavoro e di sicurezza. Nella pronuncia del tribunale di Arezzo è stato confermato il licenziamento di un lavoratore del settore della vigilanza che si è rifiutato di prestare servizio dopo 14 giorni consecutivi di lavoro e non ha voluto rinunciare al riposo. “E’ stato un licenziamento per ingiusta causa contro il quale ci continueremo a battere, anche in Appello – incalza il segretario generale della Uiltucs Toscana Marco Conficconi – Non abbiamo intenzione di far finta che un episodio così grave non sia esistito: ne va dal futuro di tutti i lavoratori, non solo del settore della vigilanza, che comunque rimane il più colpito. Se si bypassa il diritto al riposo abbiamo raggiunto il limite”.
Per sottoscrivere la petizione, iniziata oggi stesso, è sufficiente contattare la Uiltucs recandosi in una delle sue sedi territoriali (per Firenze, piazza dell’Indipendenza 28); scrivere a segreteria@uiltucstoscana.it; sul sito www.uiltucstoscana.it a questo link: PETIZIONE: SCARICA IL MODULO! dove sono disponibili i moduli da scaricare e diffondere, oppure contattando i numerosi delegati e delegate aziendali. Per informazioni è possibile contattarci anche telefonicamente allo 055.295063. La petizione è presente anche su change, sul sito di raccolta firme, all’indirizzo www.change.org/p/diritto-al-riposo-lavoro-sicuro-petizione-nazionale