8 MARZO 2023
Dietro ogni musa c’è una grande donna!
Dietro ogni musa c’è una grande donna! E allora perché non conoscerne alcune proprio l’8 marzo?
Il Coordinamento di genere della Uiltucs Toscana ha organizzato per la Festa della Donna 2023 uno strepitoso viaggio all’interno del Museo degli Uffizi. Un percorso punteggiato da opere in cui la figura femminile è la protagonista. Ci sono le tre grandi dame della famiglia Medici: Caterina, regina di Francia, Vittoria della Rovere, moglie di Ferdinando II e Anna Maria Luisa, detta anche l’Elettrice Palatina. Tre figure accomunate da una personalità più forte del comune rispetto alle donne (e a molti uomini) del loro tempo: tanto forti da entrare nella storia e farne parte per sempre.
La prima è Caterina de’ Medici: che nel Cinquecento fu la prima regina italiana di Francia, dove porterà il gusto fiorentino. Vittoria della Rovere, ultima discendente del Ducato di Urbino, portò in dote a Firenze ben settanta carri stracolmi di opere d’arte come i capolavori di Raffaello Sanzio, Piero della Francesca, Tiziano, oggi in mostra proprio agli Uffizi. E poi Anna Maria Luisa dei Medici, ultima discendente della famiglia, che stipulò il patto grazie al quale tutte le opere d’arte di famiglia sarebbero rimaste in Toscana, comprendendo in anticipo sui tempi che questo avrebbe portato ricchezza a tutta la regione. La musa della “Madonna col Bambino e angeli” di Filippo Lippi, una delle più belle Madonne del Quattrocento fiorentino, fu invece Lucrezia Buti, una monaca fiorentina di cui Filippo si innamorò e che da lui fu letteralmente rapita dal convento. Era stata vittima della monacazione forzata per la povertà della sua famiglia. Visse con il celebre pittore, dando non poco scandalo all’epoca, senza mai sposarsi, a pochi metri dal Duomo di Firenze, insieme alla loro figlia Alessandra. Resta aperto invece il dibattito su quale sia stata la musa di Sandro Botticelli sia per la Venere che per Flora nella celeberrima Primavera. Per secoli si è ritenuto si trattasse di una delle donne più famose della Firenze del Rinascimento: Simonetta Vespucci, amata sia da Lorenzo il Magnifico che da suo fratello Giuliano de’Medici. In realtà non esistono fonti accertate che confermino questo mito del mondo dell’arte. Altre donne e altre storie dipinte. Quella di Giuditta, eroina biblica, che per salvare il popolo ebraico, taglia la testa all’assiro Oloferne e simbolicamente anche alle ingiustizie di un mondo dominato dagli uomini. Ed è una storia di violenze e di riscatto attraverso l’arte anche quella dell’autrice di questo dipinto, unica pittrice affermata nel Cinquecento: Artemisia Gentileschi. La prima donna ammessa all’Accademia delle Arti e del Disegno a Firenze dove si trasferì dopo lo stupro di cui fu vittima a Roma e per il quale trascinò in tribunale il responsabile.
Donne che restano nella storia tra mito e verità. Tra arte e realtà. Donne il cui ricordo viene celebrato in questo 8 marzo dalla Uiltucs Toscana.